Il finocchio appartiene alla famiglia delle ombrelliferae e si distingue nella varietà di tipo selvatico e in quella di produzione orticola (in foto). Sul territorio italiano, si coltiva prevalentemente al centro e al meridione con produzione annuale grazie all’attenta organizzazione delle colture.
Morfologia
Morfologicamente è composto da germogli, foglie (chiamate barba), fiori, frutti e ovviamente le radici. Le guaine delle foglie formano il grumolo (la parte bianca e carnosa del finocchio) e sono apprezzate esclusivamente nella varietà di produzione orticola.
Curioso è il fatto che i frutti del finocchio generano confusione a causa della loro forma e vengono normalmente chiamati “semi”.
Proprietà
É conosciuto per le sue proprietà digestive, diuretiche ed ha la capacità di attenuare i dolori addominali grazie alla presenza di anetolo. Sono riconosciute anche proprietà depurative con effetto su fegato e sangue. In letteratura si legge anche di un’azione antinfiammatoria. Il finocchio viene consigliato alle donne in allattamento perchè rende ulteriormente più gradevole il sapore del latte materno.
Composizione e Calorie
É composto principalmente d’acqua ma è ricco di minerali come il potassio, calcio, fosforo e vitamine A, C ed alcuni tipi di B.
Contiene poche calorie, infatti 100g di finocchio ha solo 9 Kcal.
Esempi di ricette
Queste sono alcune ricette che si possono preparare con il grumolo: insalata di finocchi con arance e olive, carpaccio di finocchio al limone e zenzero, finocchi gratinati al forno.
La barba viene utilizzata per aromatizzare piatti come gli arrosti ma va considerato che quella del finocchio orticolo ha un sapore più delicato.
I frutti vengono utilizzati per insaporire il vino, le tisane e i prodotti secchi come i taralli in Puglia o i biscotti piemontesi finocchino. Lungo la costa tirrenica è consuetudine produrre un liquore digestivo con i frutti di finocchio.
Curiosità sul finocchio
Il grumolo è noto a tutti per le sua capacità di alterare la funzionalità delle papille degustative! Dopo averlo mangiato, il resto del pasto vi sembrerà più dolce e gradevole. Proprio grazie a questa caratteristica, alcuni osti poco onesti erano soliti offrirne ai loro clienti prima di servire il loro il pessimo vino. Di conseguenza nasce il termine “infinocchiare”.
La varietà selvatica è chiamata anche finocchino, finocchietto, finocchio cavallino. Di questa varietà sono apprezzati i germogli, le foglie, i fiori e i frutti. Nella regione Le Marche, le foglie con i rametti vengono utilizzati per insaporire alcuni piatti come le lumachine di mare oppure la squisita porchetta di maiale marchigiana e laziale.
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