Il cavatappi o cavaturaccioli è conosciuto anche con il nome francese “tirebouchon” ed è l’utensile da cucina per estrarre tappi di sughero o rimuovere tappi di metallo dalle bottiglie.
Di cavatappi per estrarre tappi dalle bottiglie ne esistono varie forme e dimensioni ma tutti sono dotati di due parti essenziali: l’impugnatura per manovrarlo e la spirale di metallo chiamata in gergo “verme”.
Questo utensile fece capolino nella storia intorno alla metà del 1400, ma non in una cucina bensì in un’armeria. Un’armeria??? Si avete letto bene, era utilizzato per pulire i cannoni e le canne dei fucili. Nel 1680 l’armeria Messrs Holtzapffel di Charing Cross tentò di brevettare questo utensili per l’apertura delle bottiglie di vino e solo alla fine del 1700 il brevetto venne riconosciuto grazie al reverendo Samuel Henshall.
Al giorno d’oggi si trovano svariati tipi di cavatappi in commercio, alcuni sono pezzi da collezione o di design. In generale le tipologie più comuni sono cinque:
- il tipo a T è composto da un manico in legno dove è inserito il verme, assumendo la classica forma a T. Questa tipologia richiede molta dimestichezza e sforzo per estrarre il tappo.
- il tipo a leva o coltello da sommelier è un cavatappi professionale dotato di un manico che nasconde una lama per rimuovere il sigillo della bottiglia e dal verme retrattile posizionato centralmente.
- il tipo a gabbia è dotato di due leve per agevolare la fuoriuscita del tappo con poco sforzo. Il verme è posizionato centralmente mentre alla sommità si trova la testa della vite che permette un duplice utilizzo: agevolare l’avvitamento del verme nel sughero e funzionare da apri bottiglia per tappi in metallo.
- il tipo bilama è sofisticato e utilizzato per aprire bottiglie datate il cui sughero è diventato fragile nel tempo.
Riferimenti
Il libro completo del vino, 16a edizione di Giuseppe Sicheri
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